giovedì 20 aprile 2017

OGGI COME IERI LA TURCHIA NON È EUROPA
Con la vittoria del SI al referendum in Turchia il presidente Erdogan, con un margine ridottissimo, amplia i suoi poteri.
Di fatto si instaura una dittatura con deriva islamista, più volte marcata dal presidente, seppellendo l’eredità laica e democratica del paese.
Decisivo il voto dei Turchi residenti in Europa, gli stessi delle violente proteste in Olanda e Germania. 
“Vivete in quartieri migliori. Comprate le auto migliori. Vivete nelle case migliori. Non fate tre figli, ma cinque. Perché voi siete il futuro dell’Europa” Questa fu la rispose di Erdogan “all'oltraggio” di due nazioni sovrane, e che torna a sottolineare le differenze tra Turchia ed Europa definendo “Crociati” coloro che si sono opposti al referendum.
“L’Europa pagherà per quello che ha fatto. Se Dio vuole, la questione dell’Unione europea sarà di nuovo sul tavolo dopo il 16 aprile” (data del referendum).
È innegabile quindi, la palese differenza culturale tra l’Europa e lo Stato Turco, uno Stato che disprezza l’Europa, ma che vuole imporre la sua cultura.



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